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Il Virus dell'H.I.V. e l'AIDS:

Immagine del redattore: MedicLab- Dr. R. Di SantoMedicLab- Dr. R. Di Santo


Il Virus HIV deve è un acronimo (Human Immunodeficiency Virus) che in italiano significa letteralmente: “Virus che causa Immuno-deficienza nell’Uomo”. Il virus HIV è la causa principale della malattia diventata tristemente nota come AIDS.

Il virus HIV è paradossalmente debole al di fuori dall’organismo umano e per ucciderlo basta il contatto con l’ipoclorito di sodio (la varechina) per pochi minuti. All’interno del corpo umano, però, trova il terreno ottimale di diffusione e la sua azione è indirizzata a particolari cellule CD4 .

L’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) nota anche come Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita, è una grave malattia del sistema immunitario, ultimo stadio del contagio da virus HIV.


Il virus HIV infetta i linfociti T-helper (che costituiscono il nucleo principale di difesa del nostro organismo) e li distrugge, portando progressivamente ad una riduzione delle difese naturali dell’organismo.


L’infezione da HIV è caratterizzata da 3 fasi.

- La prima fase corrisponde all’infezione acuta e i sintomi possono essere molto sfumati.

- Nella seconda fase, priva di sintomi, gli anticorpi dell’organismo ospite, continuano a contrastare il virus dell’ HIV, il quale però continua a replicarsi. In questa fase a evidenziare la malattia è solo la presenza dei suddetti anticorpi.

- L’ AIDS è la terza fase, quella conclusiva, durante la quale il sistema immunitario ormai quasi inefficace e non riesce a contrastare una serie di malattie gravi di tipo infettivo e/o tumorale. Il paziente inizia a manifestare infezioni da batteri e/o virus che tipicamente un soggetto sano riesce a debellare con facilità.


Il paziente infetto può contagiare altri esseri umani in tutte e tre le fasi appena elencate; il rischio comunque è maggiore durante l’infezione acuta da HIV (prima fase) e nella fase dell’AIDS (terza fase).

Le modalità di trasmissione sono tipicamente:

- i rapporti sessuali, sia eterosessuali sia omosessuali;

- la contaminazione con sangue o emoderivati infetti (tossicodipendenza, trasfusione);

- la trasmissione dalla madre al feto (gravidanza, parto, allattamento).


In tutti i casi di contagio rilevati, si è sempre rilevato uno scambio di liquidi biologici: sangue, secrezioni genitali maschili e/o femminili, latte materno e/o altri liquidi contaminati da sangue, in aree interne del nostro organismo.


Il rischio di trasmissione sessuale è maggiore in soggetti che hanno comportamenti sessuali a rischio: rapporti sessuali occasionali con più partner, rapporti non protetti e rapporti anali.

La presenza di altre malattie a trasmissione sessuale, soprattutto se ulcerative, o lesioni genitali traumatiche, facilita la trasmissione virale tra i partner.

Nel caso si pensi di avere vissuto una situazione a rischio, è bene sottoporsi al più presto al test che rileva la presenza nel sangue degli anticorpi anti-HIV, che si sviluppano solo se la persona è venuta in contatto con il virus.

Il periodo di incubazione e creazione di anticorpi anti-HIV può variare da un minimo di qualche settimana fino a 3 mesi dopo che si è venuti a contatto col virus. Questo arco temporale è chiamato periodo finestra, nel quale il paziente, pur avendo un esito negativo del test potrebbe non avere ancora sviluppato gli anticorpi, e quindi essere già infetto.

Il test va quindi ripetuto anche alla fine del periodo finestra.


Per qualsiasi info contattaci o sottoponiti al test HIV presso il nostro laboratorio.


0873 90 73 50 o whatsapp 347 40 63 428



 
 
 

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