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Image by Alex Kondratiev

ABC Analisi Comuni

ACIDO URICO

Questo test misura la quantità di acido urico nel sangue. L’acido urico viene prodotto in seguito alla degradazione delle purine, composti contenenti azoto presenti in varie sostanze del nostro organismo, come il DNA.

Le purine vengono rilasciate nel sangue principalmente attraverso la normale degradazione ed il ricambio cellulare e, in minor misura, dalla digestione di alcuni cibi (come fegato, acciughe, sgombri, piselli e fagioli secchi) e bevande (vino e birra).La maggior parte dell’acido urico e rimossa dall’organismo attraverso l’azione di filtro dei reni, ed è escreto nelle urine; il rimanente è eliminato attraverso le feci.

La produzione eccessiva o la diminuita eliminazione di acido urico, può comportare l’accumulo di questa sostanza nell’organismo e quindi l’aumento dei suoi livelli ematici (iperuricemia). L’eccesso di acido urico può portare a gotta,una patologia caratterizzata da infiammazione articolare dovuta alla formazione di cristalli di acido urico all’interno del liquido sinoviale (fluido contenuto nelle articolazioni). L’eccesso di acido urico può anche portare alla deposizione in tessuti come il rene e quindi a conseguenti patologie renali e calcoli.

L’accumulo di acido urico può essere dovuto sia ad un aumentata produzione che ad una diminuita eliminazione, o una combinazione di entrambe. L’aumentata produzione può essere causata,ad esempio, da un aumento della morte cellulare così come accade in corso di alcune terapie per la cura del cancro, o più raramente, in presenza di una tendenza ereditaria all’iper-produzione di acido urico. Spesso la diminuzione di eliminazione di acido urico è il risultato di una compromissione della funzionalità renale di varia natura.

AST (GOT)

L’aspartato amino transferasi (AST) è un enzima che si trova nelle cellule dell’organismo ma più che altro nel cuore e nel fegato, e in minor concentrazione, in reni e muscoli. In individui sani, i livelli di AST nel sangue sono bassi. Quando il fegato o i muscoli sono danneggiati, l'AST viene rilasciata nel sangue. Ciò rende l’AST un utile marcatore di danno epatico.
Il fegato è un organo vitale localizzato in alto e a destra della cavità addominale. Esso è coinvolto in molte importanti funzioni dell’organismo. Il fegato facilita la degradazione dei cibi, produce la bile che aiuta a digerire i grassi, sintetizza molte importanti proteine, come i fattori della coagulazione del sangue, e metabolizza sostanze potenzialmente tossiche in altre più innocue che possano essere secrete o utilizzate dall’organismo.
Una grande varietà di condizioni patologiche possono provocare danneggiamento delle cellule epatiche, con conseguente aumento di AST. L’esame è molto utile nel determinare il danno dovuto ad epatiti o all’uso di farmaci tossici per il fegato, alla cirrosi o all’alcolismo. L’AST però non è specifica per il fegato e può aumentare anche in patologie che colpiscono altre parti dell’organismo.
L’AST è di solito richiesta insieme all’alanina amino transferasi (ALT). Sia la concentrazione dell’ALT che quella dell’AST di solito aumentano tutte le volte che il fegato viene danneggiato. Il rapporto AST/ALT può essere calcolato per distinguere  tra le cause e la gravità del danno epatico e per discriminare tra danno epatico e danno cardiaco o muscolare.

ALT (GPT)

L’Alanina amino transferasi (ALT) è un enzima che si trova principalmente nelle cellule del fegato e del rene; quantità molto minori si ritrovano anche nel cuore e nei muscoli. Negli individui sani, i livelli di ALT nel sangue sono bassi. Quando il fegato è danneggiato, l'ALT viene rilasciata nel sangue, solitamente prima che sintomi più evidenti di danno epatico, come l'ittero (pelle e occhi gialli), possano apparire.

Il fegato è un organo vitale localizzato in alto e a destra della cavità addominale. Esso è coinvolto in molte importanti funzioni dell’organismo. Il fegato facilita la degradazione dei cibi, produce la bile che aiuta a digerire i grassi, sintetizza molte importanti proteine, come i fattori della coagulazione del sangue, e metabolizza sostanze potenzialmente tossiche in altre più innocue che possano essere secrete o utilizzate dall’organismo.

Una grande varietà di condizioni patologiche possono provocare danneggiamento delle cellule epatiche, con conseguente aumento di ALT. L’esame è molto utile nel determinare il danno dovuto ad epatiti o all’uso di farmaci o all’esposizione ad altre sostanze tossiche per il fegato.
L’ALT è di solito richiesta insieme all’Aspartato amino transferasi (AST), un altro enzima epatico, come parte del pannello epatico. Sia la concentrazione dell’ALT che quella dell’AST di solito aumentano tutte le volte che il fegato viene danneggiato, anche se l’ALT è più specifica per il fegato e, in alcuni casi, può essere l’unica delle due che aumenta. Il rapporto AST/ALT può essere calcolato per distinguere  tra le cause e la severità del danno epatico e per discriminare tra danno epatico e danno cardiaco o muscolare.

AMILASI

L’amilasi è uno degli enzimi prodotti dal pancreas coinvolti nella digestione dei carboidrati. Questo esame misura la quantità di amilasi nel sangue.

Il pancreas è un organo piatto, lungo circa 15 cm, situato in profondità nella cavità addominale, sotto il fegato e tra lo stomaco e la colonna vertebrale. E' collegato al duodeno, la prima parte dell'intestino tenue. Gli enzimi digestivi prodotti dal pancreas, vengono introdotti nella prima parte dell'intestino tenue (il duodeno) attraverso un sistema di piccoli dotti che convergono nel dotto pancreatico.

L’amilasi viene pertanto secreta attraverso il dotto pancreatico nella prima parte dell'intestino tenue, dove interviene nella digestione dei carboidrati assunti con la dieta. 

In condizioni normali nel sangue e nelle urine sono presenti solo piccole quantità di amilasi. In seguito a danno delle cellule pancreatiche, come nella pancreatite, o in caso di ostruzione del dotto pancreatico (per calcoli o raramente per cancro del pancreas), viene riversata in circolo una maggior quantità di amilasi con il conseguente aumento della sua concentrazione ematica ed urinaria.

AZOTEMIA

Questo esame misura la concentrazione di urea nel sangue. L’urea è prodotta nel fegato quando le proteine sono frammentate nelle loro componenti (amminoacidi) e metabolizzate. Questo processo produce ammoniaca, che è convertita in un prodotto di scarto meno tossico, l’urea.

L’azoto è un componente sia dell’ammoniaca che dell’urea. L’urea e l’azoto ureico si riferiscono a due cose interscambiabili poiché l’urea contiene azoto e l’urea è il mezzo di trasporto usato dall’organismo per togliere l’eccesso d’azoto. L’urea è rilasciata dal fegato nel circolo ematico ed è trasportata ai reni, dove viene filtrata dal sangue ed è escreta nell’urina. Questo è un processo sempre attivo, perciò c’è una concentrazione bassa ma stabile di azoto ureico nell’urina.

La maggior parte delle patologie e condizioni che colpiscono i reni e il fegato hanno il potenziale effetto di aumentare l’urea presente nel sangue. Se c’è un’aumentata concentrazione di urea prodotta dal fegato o una diminuita concentrazione è escreta dai reni, allora la concentrazione nel sangue aumenta. Se un danno al fegato o una patologia inibisce la produzione di urea, l’azotemia potrebbe scendere.

BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA

La bilirubina è un pigmento giallo- arancio, prodotto di scarto della degradazione del gruppo eme. Il gruppo eme è un componente dell’emoglobina, che si trova nei globuli rossi (GR). La bilirubina viene processata dal fegato nello stadio finale, per permettere la sua eliminazione dall’organismo. Questo esame misura la concentrazione di bilirubina nel sangue per valutare la funzionalità epatica o come supporto nel diagnosticare l’anemia causata dalla distruzione dei globuli rossi (anemia emolitica).

I GR normalmente muoiono dopo circa 120 giorni nel circolo. L’eme è rilasciato dall’emoglobina ed è convertito a bilirubina. Questa forma di bilirubina è anche chiamata bilirubina non coniugata. La bilirubina non coniugata è trasportata dalle proteine al fegato, dove viene legata agli zuccheri (coniugazione) formando la bilirubina coniugata. La bilirubina coniugata entra nelle bile e passa dal fegato all’intestino tenue, dove viene degradata dai batteri ed eventualmente eliminata con le feci. I prodotti di degradazione della bilirubina conferiscono alle feci il caratteristico colorito marrone. Una piccola quantità (circa 250- 350 milligrammi) di bilirubina è prodotta quotidianamente nell’adulto sano. La maggior parte (85%) è derivata dal danno o dal degrado dei GR, mentre la rimanente parte proviene dal midollo osseo o dal fegato. Normalmente sono presenti piccole quantità di bilirubina non coniugata. Entrambe le forme possono essere misurate dai test di laboratorio, e nel referto può essere riportata la bilirubina totale (somma delle due).

Se la bilirubina aumenta nel sangue, la persona può apparire itterica, con colorito giallastro della pelle e degli occhi. L’insieme dei risultati dei test della bilirubina può fornire al clinico informazioni riguardanti la patologia presente. Ad esempio, la bilirubina non coniugata può aumentare a seguito di una aumentata distruzione di GR (emolisi) o quando il fegato non è in grado di processare la bilirubina (nelle malattie epatichecome cirrosi o nelle malattie ereditarie). Invece, la bilirubina coniugata può aumentare quando il fegato riesce a processare la bilirubina ma non è in grado di trasportare la bilirubina coniugata alla bile perché venga rimossa; quando ciò avviene la causa è di solito un’epatite acuta o un’ostruzione dei dotti biliari.

L’aumento della bilirubina totale e non coniugata è relativamente frequente nei neonati nei primi giorni dopo la nascita. Questo fenomeno è chiamato “ittero fisiologico del neonato” e si riscontra perché il neonato non è abbastanza maturo da riuscire a processare la bilirubina. Di solito questa condizione si risolve da sola nel giro di pochi giorni. Nell’anemia emolitica del neonato, i GR sono distrutti per l’incompatibilità di sangue tra madre e figlio ed è necessario un trattamento perché la concentrazione molto alta di bilirubina non coniugata può danneggiare il cervello del neonato.

CLORO

Il cloro è un elettrolita. E’ uno ione carico negativamente che, insieme ad altri elettroliti, come potassio, sodio e bicarbonato, partecipa alla regolazione della quantità di liquidi nell’organismo e al mantenimento dell’equilibrio acido- base. Il cloro è presente in tutti i liquidi biologici ma si trova ad alte concentrazioni nel sangue e nei fluidi extracellulari. Per la maggior parte del tempo, le concentrazioni di cloro riflettono quelle del sodio, aumentando e diminuendo per le stesse ragioni e in relazione all’andamento del sodio. Quando si verifica uno squilibrio acido- base, però, il cloro ematico può cambiare indipendentemente dal sodio, agendo da tampone. Il cloro aiuta a mantenere una carica neutra a livello cellulare, entrando o uscendo dalla cellula al bisogno.

Il cloro è introdotto col cibo e il sale da tavola, fatto di ioni sodio e cloro. La maggior parte del cloro è assorbita nel tratto gastrointestinale, e l’eccesso viene escreto con l’urina. La concentrazione nel sangue rimane stabile, con una lieve diminuzione dopo i pasti (perché lo stomaco produce acidi durante la digestione, usando il cloro del sangue).

COLESTEROLO TOTALE

Il colesterolo è una molecola (uno steroide) essenziale per la vita. E’ un costituente delle membrane cellulari di tutti gli organi e tessuti. E’ usato nella formazione degli ormoni essenziali per lo sviluppo, la crescita e la riproduzione e degli acidi biliari necessari per assorbire nutrienti dal cibo. Una piccola quantità di colesterolo circola nel sangue complessato a particelle chiamate lipoproteine. Ogni particella contiene una combinazione di proteine, colesterolo, trigliceridi e fosfolipidi. Le lipoproteine sono classificate a seconda della densità in lipoproteine ad alta densità (HDL), lipoproteine a bassa densità (LDL) e lipoproteine a bassissima densità (VLDL). Le particelle HDL-C, anche chiamate “colesterolo buono”, rimuovono l’eccesso di colesterolo dai depositi mentre le particelle LDL-C, o “colesterolo cattivo”, depositano il colesterolo a livello di tessuti e organi. Il test per il colesterolo misura il colesterolo totale (buono e cattivo) trasportato nel sangue dalle lipoproteine.
Monitorare il colesterolo e mantenerlo a un livello normale è importante per la salute. L’organismo produce il colesterolo necessario per lavorare adeguatamente, ma la fonte è anche la dieta. Se la persona ha ereditato una predisposizione ad avere il colesterolo alto e mangia troppi cibi ad elevato contenuto di colesterolo, grassi saturi e grassi insaturi trans, allora la concentrazione di colesterolo nel sangue può aumentare e avere un impatto negativo sulla salute. Il colesterolo extra nel sangue si può depositare in placche sulle pareti dei vasi sanguigni. Le placche possono restringere o anche bloccare il lume vasale, portando ad un indurimento delle arterie (aterosclerosi) e ad un aumentato rischio di avere problemi di salute, inclusi l’infarto e l’ictus.

COLESTEROLO HDL

Le lipoproteine ad alta densità (colesterolo HDL, HDL-C) è una classe di lipoproteine che trasporta il colesterolo nel sangue. L’HDL-C consiste principalmente in una proteina con una piccola quantità di colesterolo. E’ considerato benefico perché rimuove l’eccesso di colesterolo dai tessuti e lo trasporta al fegato per depositarlo. Per questo motivo il colesterolo HDL è spesso chiamato “buono”. Questo esame misura le HDL-C nel sangue.
Alte concentrazioni di colesterolo sono associate all’indurimento delle arterie (aterosclerosi) e alle malattie cardiache. Quando la concentrazione di colesterolo aumenta nel sangue (non sufficientemente rimosso dalle HDL), si può depositare sulle pareti dei vasi sanguigni. Questi depositi, chiamati placche, possono crescere, causando un irrigidimento dei vasi, ed eventualmente restringendo il lume, costringendo il flusso sanguigno.
Alte concentrazioni di HDL-C possono diminuire il rischio di sviluppare le placche rimuovendo l’eccesso di colesterolo dal sangue e abbassando il rischio di infarto o ictus.

COLESTEROLO LDL

Le lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoprotein, LDL) veicolano il colesterolo dal fegato ai distretti periferici attraverso la circolazione sanguigna; quando il colesterolo è in eccesso rispetto al fabbisogno dell’organismo, può essere ceduto dalle LDL e depositarsi a livello arterioso contribuendo alla formazione della placca aterosclerotica e aumentando così il rischio di malattie cardiovascolari. La misura del colesterolo LDL riguarda la quota di colesterolo contenuto nelle LDL; è inoltre possibile calcolare il valore di colesterolo LDL conoscendo il valore di colesterolo totale, colesterolo HDL e trigliceridi, purché la trigliceridemia non sia superiore a 200-250 mg/dL.

CPK O CK

Questo esame misura la quantità di creatina chinasi (CK) nel sangue. La creatina chinasi è un enzima che si trova a livello cardiaco, cerebrale, del muscolo scheletrico e di altri tessuti. Quando si verifica un danno muscolare, vengono rilasciate nel sangue quantità aumentate di CK.

La piccola quantità di CK che si trova normalmente nel sangue proviene principalmente dal muscolo scheletrico. Ogni patologia che causa danno muscolare e/o interferisce con la produzione di energia muscolare o con il suo utilizzo, può provocare un aumento di CK. Ad esempio, l’infiammazione muscolare, chiamata miosite, può incrementare la CK. La rabdomiolisi, una rottura del tessuto muscolare, è associata a concentrazioni di CK significativamente aumentate.

La rabdomiolisi e l’aumento di CK si possono osservare a seguito di:

  • Schiacciatura e compressione del muscolo, trauma, bruciatura e scossa elettrica

  • Grossi interventi chirurgici

  • Crisi epilettica

  • Esercizio fisico intenso, specialmente quando è caldo e umido e il soggetto è disidratato

  • Infezioni- virali (come influenza e HIV), batteriche, fungine e parassitiche (come la malaria)

  • Coagulo ematico (trombosi) che blocca il flusso sanguigno

  • Contatto con farmaco o tossina che interferisce con la produzione di energia muscolare o aumenta il fabbisogno energetico

Il danno muscolare, tra cui anche il danno cardiaco che si verifica durante un infarto, può provocare un aumento di CK entro poche ore. La concentrazione ha un picco tra le 12 e le 24 ore e ritorna normale dopo 2- 4 giorni. Se si verificano ulteriori danni, allora le concentrazioni di CK possono rimanere elevate. Ciò rende il test del CK utile per il monitoraggio del danno progressivo muscolare o cardiaco.

CREATININEMIA

Questo esame misura la concentrazione di creatinina nel sangue e/o nell’urina. La creatinina è un prodotto di scarto dei muscoli proveniente dal metabolismo di una molecola chiamata creatina. La creatina fa parte di un ciclo metabolico che produce energia necessaria per la contrazione muscolare. Sia la creatina che la creatinina sono prodotte dall’organismo in modo relativamente costante. Quasi tutta la creatinina è escreta dai reni, perciò la concentrazione nel sangue è di solito un buon indicatore della funzionalità renale. La quantità prodotta dipende dalle dimensioni fisiche dell’individuo e dalla sua massa muscolare. Per questa ragione, la concentrazione di creatinina dovrebbe essere un po’ più alta negli uomini rispetto alla concentrazione in donne e bambini.

Questo test viene effettuato per determinare se la funzionalità renale del paziente è normale e per monitorare il trattamento delle patologie renali.

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ELETTROFORESI SIEROPROTEICA

Le proteine sono costituenti importanti di tutte le cellule e tessuti. Esse formano la parte strutturale della maggior parte degli organi e costituiscono enzimi e ormoni che regolano le varie funzioni dell’organismo. I fluidi biologici contengono molte proteine differenti che hanno diverse funzioni, come il trasporto di nutrienti, la rimozione delle tossine, il controllo dei processi metabolici e la difesa contro microrganismi patogeni. L’elettroforesi delle proteine è un metodo che consente di separare le proteine sulla base della loro massa e della loro carica elettrica.

Quando le proteine di un liquido biologico vengono separate mediante l’elettroforesi, formano un pattern caratteristico di bande di diversa ampiezza e intensità, che riflette la tipologia e la quantità delle proteine presenti. Questo pattern si divide in cinque frazioni, chiamate albumina, alfa 1, alfa 2, beta e gamma. 

L’albumina, che è prodotta nel fegato, costituisce circa il 60% delle proteine presenti nel sangue. “Globuline” è il termine con cui ci si riferisce a tutte le altre proteine. Fatta eccezione per le immunoglobuline e per alcune proteine del complemento la maggior parte delle globuline sono anch’esse prodotte nel fegato.

ESAME EMOCROMOCITOMETRICO (EMOCROMO)

L’esame emocromocitometrico (CBC) è un test che valuta le cellule circolanti nel sangue. Il sangue consiste in tre tipi di cellule sospese in un fluido chiamato plasma: globuli bianchi (GB), globuli rossi (GR) e piastrine (PLT). Queste cellule sono prodotte e maturano principalmente nel midollo osseo e, in circostanze normali, sono rilasciate nel circolo sanguigno al bisogno. Il test viene esguito per determinare il generale stato di salute del paziente; per lo screening, la diagnosi o il monitoraggio di varie condizioni e patologie che interessano le cellule del sangue, come: anemia, infezioni, infiammazioni, disordini della coagulazione o tumori.

 

ESAME URINE COMPLETO

L'esame completo dell’urina è un gruppo di  test chimici e microscopici che rivelano o misurano i prodotti fisiologici o patologici del metabolismo, nonché cellule, batteri e frammenti cellulari. L'urina è prodotta dai reni, organi situati bilateralmente ai lati della colonna vertebrale, al fondo dell'addome. I reni filtrano dal sangue i prodotti di rifiuto e metabolici, contribuiscono a regolare la quantità di acqua corporea, e salvaguardano le proteine, gli elettroliti, ed altri componenti che l'organismo riutilizza. Tutto ciò che non serve viene escreto nelle urine che passano dai reni agli ureteri, alla vescica e, attraverso l'uretra, all'esterno dell'organismo. L'urina è generalmente gialla, relativamente chiara, ma a seconda dell'ora della minzione, il colore, la quantità, la concentrazione, ed il contenuto delle urine saranno un po’ diversi a causa del variare dei suoi costituenti. Il test viene eseguito per un esame di screening di patologie metaboliche e del rene e per infezioni delle vie urinarie.

FERRO (SIDEREMIA)

Il ferro è un nutriente essenziale che, tra le altre funzioni, è richiesto per la produzione di globuli rossi sani. È un costituente essenziale dell’emoglobina, la proteina presente all’interno dei globuli rossi responsabile del legame dell’ossigeno nei polmoni e del suo rilascio in tutto l’organismo. La sideremia è la misura della quantità di ferro presente nella parte liquida del sangue (siero).

La misura del ferro sierico (sideremia) in genere viene richiesta insieme ad altri test per la valutazione del metabolismo del ferro, come la ferritina, la transferrina e la capacità legante totale (TIBC). Questi test vengono spesso richiesti ed interpretati insieme, per la diagnosi e/o il monitoraggio di stati ferro carenziali o di accumulo di ferro.

L’organismo non è in grado di produrre il ferro ma può assorbirlo dagli alimenti o integratori. Una volta assorbito, il ferro è trasportato dalla transferrina, una proteina di origine epatica.

Nelle persone sane, la maggior parte del ferro assorbito viene incorporato nell’emoglobina presente all’interno dei globuli rossi. Il rimanente viene immagazzinato nei tessuti sotto forma di ferritina o emosiderina. Una piccola parte viene utilizzata per produrre altre proteine come la mioglobina, o alcuni enzimi.

In caso di apporto insufficiente di ferro, tale da non soddisfare le necessità dell’organismo, la sideremia scende e i depositi di ferro vengono mobilitati. Ciò può avvenire per:

  • Bassa assunzione di ferro tramite la dieta

  • Incapacità dell’organismo di assorbire il ferro (come nella celiachia)

  • Necessità di maggiori quantità di ferro come durante la gravidanza o l’adolescenza o in persone con patologie croniche responsabili di continue emorragie (ulcera peptica, cancro al colon).

La presenza di quantità insufficienti di ferro circolante e immagazzinato può portare ad anemia ferro carente (sideropenica). Nelle fasi precoci la carenza di ferro non comporta sintomi evidenti poiché la diminuzione della quantità di ferro circolante viene compensata dalla mobilitazione dei depositi di ferro. I segni e sintomi si manifestano solo in seguito alla quasi totale mobilitazione dei depositi di ferro. In persone in un buono stato di salute perciò, i sintomi della carenza di ferro si manifestano raramente prima della diminuzione della quantità di emoglobina presente.

Il perdurare dello stato ferro carenziale comporta tuttavia il manifestarsi dei sintomi tra cui, quelli più comuni, sono: fatica, debolezza, vertigini, cefalea, pallore (ANEMIA)

Anche la presenza di quantità eccessive di ferro possono risultare tossiche. I livelli di ferro nel sangue e i depositi di ferro possono aumentare considerevolmente nel caso in cui vengano assunte quantità di ferro superiori rispetto alle necessità. Ciò può portare al progressivo accumulo di ferro e danno ad organi come fegato, cuore e pancreas. Un esempio è l’emocromatosi, un raro disordine genetico caratterizzato dall’eccessivo assorbimento di ferro, anche in persone con un regime dietetico nella norma. L’overdose da ferro può essere anche conseguente all’ingestione di quantità eccessive di integratori.

FERRITINA

Questo test misura la quantità di ferritina nel sangue.La ferritina è una proteina contenente ferro e rappresenta la forma principale di deposito di ferro dell'organismo. Le piccole quantità di ferritina rilasciate all'interno del circolo ematico riflettono direttamente l’entità dei depositi presenti.

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Per maggiori info vedi anche ferro (sideremia)

GAMMA GT

Gamma- glutamil transferasi è un enzima che si trova in molti organi come rene, cistifellea, milza e pancreas. Insieme a questi, il fegato è una fonte di GGT che viene riversata nel sangue. Questo esame misura la concentrazione di GGT in un campione di sangue.

La GGT è aumentata nella maggior parte delle patologie che causano danno al fegato o alle vie biliari. Di solito, la GGT è presente in basse concentrazioni, ma quando il fegato è danneggiato, può aumentare. La GGT è di solito il primo enzima epatico che aumenta nel sangue se uno dei dotti che trasposta la bile dal fegato all’intestino si ostruisce, ad esempio per un tumore o un calcolo. Per questo, è l’enzima epatico più sensibile nel determinare problemi alle vie biliari.

Però la GGT non è molto specifica e non è utile nel differenziare tra le varie cause di danno epatico perché si alza in vari tipi di malattie del fegato, come il cancro e le epatiti virali così come in altre patologie non- epatiche tipo la sindrome coronarica acuta.

Le concentrazioni di GGT a volte aumentano dopo il consumo di anche piccole quantità di alcol. I livelli più alti si trovano di solito nei bevitori cronici (molto più alti rispetto a chi beve 2-3 bicchieri al giorno o a chi beve occasionalmente). La GGT può essere utilizzata per valutare il paziente per l’abuso d’alcol acuto o cronico.

GLICEMIA

Il Glucosio è la principale fonte di energia per le cellule dell'organismo ed è l'unica fonte di energia per il cervello ed il sistema nervoso. Il glucosio deve essere fornito in modo stabile e nel sangue deve essere mantenuta una concentrazione costante. Esistono differenti protocolli per valutare la concentrazione di glucosio nel sangue. Il test viene eseguito per capire se la concentrazione di glucosio nel sangue rientra nell'intervallo di normalità; per lo screening e la diagnosi di diabete e prediabete e per il monitoraggio di alte concentrazioni di glucosio nel sangue (iperglicemia) e di basse concentrazioni (ipoglicemia). Per controllare il glucosio nell'urina.

POTASSIO

Questo esame misura la concentrazione di potassio nel sangue. Il potassio è un elettrolita di vitale importanza per il metabolismo cellulare e la funzionalità muscolare. Il potassio, insieme ad altri elettroliti come sodio, cloro e bicarbonato (o CO2 totale), partecipa alla regolazione della quantità di liquidi nell’organismo, stimola la contrazione muscolare e contribuisce al mantenimento dell’equilibrio acido- base. Il potassio è presente in tutti i liquidi biologici, ma è maggiormente concentrato all’interno delle cellule. Solo il 2% della quantità totale dell’elemento è presente nei fluidi all’esterno delle cellule e nella parte liquida del sangue (chiamata siero o plasma). Dal momento che la concentrazione ematica è così bassa, anche minimi cambiamenti possono avere importanti conseguenze. Se la concentrazione dell’elemento è troppo bassa o troppo alta, ci possono essere gravi reazioni pericolose per la salute; il paziente può andare incontro a shock, insufficienza respiratoria o aritmie. Un livello anomalo di potassio può inoltre alterare la funzionalità del tessuto neuromuscolare e, ad esempio, il cuore può perdere l’abilità di contrarsi.

PROTEINA C REATTIVA (PCR)

La proteina C reattiva (PCR) è una proteina di fase acuta, prodotta dal fegato e rilasciata in circolo entro poche ore dal danno tissutale, dall’inizio dell’infezione o da altre cause di infiammazione. Un aumento importante si osserva, ad esempio, dopo un trauma o un infarto, a seguito di patologie autoimmuni attive o fuori controllo, e con un’infezione batterica grave come la sepsi. La concentrazione di PCR può aumentare anche di centinaia di volte in risposta ad una patologia infiammatoria. L’aumento della proteina nel sangue può precedere dolore, febbre o altri indicatori clinici. Questo esame misura la quantità di PCR nel sangue e può essere di supporto nella determinazione dell’infiammazione dovuta ad una condizione acuta o nel monitoraggio del decorso di una patologia cronica.

La PCR non è diagnostica, ma informa il clinico circa la presenza o l’assenza dell’infiammazione. Questa informazione può essere usata insieme ad altri dati come segni e sintomi, valutazione dello stato fisico e altri esami che determinino se il paziente ha una patologia infiammatoria acuta o sta avendo una riacutizzazione di una malattia infiammatoria cronica; il medico può in questi casi prescrivere altri esami e trattamenti di follow-up.

SODIO

Questo esame misura la concentrazione di sodio nel sangue. E’ un elettrolita vitale per i normali processi dell’organismo, incluse le funzionalità nervose e muscolari. Il sodio, insieme ad altri elettroliti come potassio, cloro e bicarbonato (o CO2 totale), partecipano alle normali funzioni cellulari e alla regolazione della quantità di liquidi nell’organismo. Il sodio è presente in tutti i liquidi biologici ma si trova a concentrazioni più alte nel sangue e nei fluidi all’esterno della cellula. La concentrazione di sodio extracellulare, così come l’acqua presente nell’organismo, è regolata dai reni.
Il sodio è introdotto con la dieta, dal sale da tavola (cloruro di sodio o NaCl) e da alcuni dei cibi principali cibi mangiati. La maggior parte delle persone ha un’adeguata introduzione di sodio. L’organismo utilizza il necessario e il resto è escreto dai reni nell’urina affinché la concentrazione nel sangue venga mantenuta regolata entro limiti ristretti.

Concentrazioni anomale di sodio sono di solito dovute ad alcuni problemi di questi meccanismi di controllo. Quando cambia la concentrazione di sodio nel sangue, cambia anche il contenuto di acqua nell’organismo. Questi cambiamenti possono essere associati a disidratazione o edema, specialmente alle gambe.

TRIGLICERIDI

I trigliceridi sono un tipo di grassi e la maggior fonte di energia per l’organismo. Questo esame misura la concentrazione di trigliceridi nel sangue.

La maggior parte dei trigliceridi si trova nel tessuto adiposo, ma alcuni circolano nel sangue per fornire l’energia ai muscoli. Dopo i pasti, nel sangue aumenta la concentrazione di trigliceridi così che l’organismo converta l’energia non necessaria in grasso. I trigliceridi si muovono attraverso il sangue dalle viscere al tessuto adiposo dove vengono depositati. Tra i pasti i trigliceridi sono rilasciati dal tessuto adiposo per essere usati come fonte di energia dall’organismo. La maggior parte dei trigliceridi è trasportata nel sangue da molecole chiamate lipoproteine a bassissima densità (VLDL).

Alte concentrazioni di trigliceridi nel sangue sono associate ad un aumentato rischio di sviluppare patologie cardiovascolari (CVD), per cause non ancora del tutto conosciute. Alcuni fattori contribuiscono ad aumentare il livello di trigliceridi e il rischio di CVD, tra cui la vita sedentaria, il sovrappeso, il fumo, il consumo eccessivo d’alcol e patologie come diabete e malattie renali.

TSH - TSH Reflex

L'ormone tireostimolante (TSH), o tireotropina, è prodotto dall’ipofisi, un piccolo organo situato alla base dell'encefalo. Il TSH stimola il rilascio nel sangue da parte della tiroide degli ormoni tiroxina (T4) e triiodotironina (T3). Questo esame misura la concentrazione di TSH nel sangue.

Il T4 e il T3 sono implicati nel controllo dell'utilizzo dell'energia da parte dell'organismo. La tiroide produce in maggiore quantità il T4, la forma perlopiù inattiva degli ormoni tiroidei, che però viene convertita nella forma maggiormente attiva, il T3, nel fegato e in altri tessuti.

Il TSH, insieme ad un altro ormone regolatorio, il fattore di rilascio della tireotropina (TRH) prodotto dall’ipotalamo, fa parte di un sistema a feedback che l’organismo utilizza per mantenere stabile la concentrazione di ormoni tiroidei nel sangue:

  • Quando la concentrazione ematica di ormoni tiroidei diminuisce, aumenta la produzione del TSH da parte dell’ipofisi. Il TSH stimola la produzione e il rilascio della T4 e della T3 da parte della tiroide.

  • Quando la concentrazione ematica di ormoni tiroidei aumenta, l'ipofisi produce meno TSH e, di conseguenza, diminuisce la produzione di T4 e T3 operata dalla tiroide.

Il funzionamento corretto dei tre organi implicati nel meccanismo di regolazione (ipotalamo, ipofisi e tiroide) assicura il mantenimento della concentrazione ematica di ormoni tirodei, relativamente stabile.

L'esame viene eseguito quindi come sostegno alla diagnosi di patologie tiroidee e nel monitoraggio della terapia per ipotiroidismo o ipertiroidismo; talvolta nello screening neonatale per l'ipotiroidismo congenito. Non vi è consenso nella comunità scientifica circa l'utilizzo del test negli adulti asintomatici a scopo di screening.

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VES (VELOCITA' DI ERITROSEDIMENTAZIONE)

La velocità di eritrosedimentazione (VES) è un test che misura indirettamente il grado di infiammazione presente nell’organismo. Il test in realtà misura il tempo che gli eritrociti (globuli rossi) impiegano a precipitare (sedimentare) in un campione di sangue posto in un tubo verticale di altezza standard, alto e stretto. Il risultato è riportato in millimetri di fluido (plasma) presenti nella porzione superiore del tubo dopo un’ora.

Dopo l’inserimento del campione di sangue nel tubo, le cellule sedimentano lentamente, lasciando nella parte superiore il plasma. In presenza di un’aumentata concentrazione di proteine, in particolare delle proteine chiamate “di fase acuta”, i globuli rossi sedimentano più velocemente. La concentrazione delle proteine della fase acuta, come la proteina C reattiva (PCR) e il fibrinogeno aumenta nel sangue in risposta all’infiammazione.

L’infiammazione è parte della risposta immunitaria dell’organismo. Può essere acuta, sviluppandosi rapidamente dopo, ad esempio,  un trauma, una ferita o un’infezione o può perdurare per un periodo di tempo prolungato (cronica) in presenza di malattie come le patologie autoimmuni o il cancro.

La VES non è diagnostica: è un test non specifico che può risultare elevato in un gran numero di differenti patologie. Fornisce tuttavia informazioni generali circa la presenza o l’assenza di uno stato infiammatorio.

La VES è di solito indicata per la diagnosi ed il monitoraggio dell’artrite transitoria,della vasculite sistemica e della polimialgia reumatica. La VES molto elevata è utile per la diagnosi differenziale di malattia reumatica. 

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